La concimazione del tappeto erboso: consigli utili
La concimazione gioca un ruolo fondamentale nella salute e nella bellezza del prato, contribuendo alla sua crescita, resistenza e colore. In questa guida, esploreremo le migliori pratiche di concimazione per il tappeto erboso.
Per ottenere un prato verde e rigoglioso è necessario conoscere quanti e quali elementi nutritivi “consuma” il nostro tappeto erboso e di conseguenza si può intervenire per mantenere il terreno fertile nei momenti giusti dell’anno apportando le corrette sostanze nel periodo migliore.
I concimi
I concimi possono essere di varie tipologie: i concimi minerali semplici portano un solo elemento alla volta; quelli minerali complessi hanno tutte le sostanze che servono e hanno sistemi di rilascio controllato, sono concimi chimici, sintetici, molto ricchi ma non sempre ben apprezzati dal terreno; i concimi organici aiutano il terreno a mantenersi sano e fertile; mentre i concimi organo minerali sono la migliore via di mezzo, hanno un maggior contenuto di elementi nutritivi rispetto ai concimi organici e una maggiore efficienza rispetto a quelli minerali.
Fondamentale per la scelta del concime da utilizzare è la conoscenza del titolo, la cui formulazione più commercializzata è quella del concime ternario N – P – K, abbinati solitamente ad altri elementi secondari. Il numero esprime la percentuale in peso di azoto, fosforo in forma di anidride fosforica e potassio in forma di ossido di potassio.
Gli elementi
Ogni elemento ha delle caratteristiche e delle funzioni.
L’Azoto (N) è l’elemento fondamentale per la crescita della pianta, stimola la risposta vegetativa, inverdisce, è essenziale per la fotosintesi, fa accestire e migliora l’attività radicale. Se però usato in eccesso può portare all’accumulo del feltro, riduce la radicazione, rende i tessuti poco resistenti agli stress e agli attacchi dei parassiti. Viene utilizzato in diverse forme in base alle caratteristiche e ai tempi d’azione richiesti, dai 5 giorni ai 4 mesi. I prati in Festuca Arundinacea, Poa Pratensis e Lolium Perenne necessitano di 5/6 grammi di azoto al metro quadro ogni due mesi.
Il Fosforo (P) favorisce l’ispessimento dei tessuti e di conseguenza aumenta la resistenza a patogeni, stress e malattie e regola l’accrescimento delle radici. La carenza riduce il ritmo di crescita dei germogli limitando la tolleranza al calpestio e il potenziale di recupero.
Il Potassio (K) regola la quantità di acqua nei tessuti, favorisce l’approfondimento e la ramificazione radicale, regola il passaggio degli elementi nelle membrane abbassando d’inverno il punto di congelamento durante il riposo vegetativo. Insieme al fosforo concorre all’irrobustimento dei tessuti. Valori bassi di Potassio aumentano la traspirazione, mentre valori troppo alti portano all’appassimento.
Oltre a questi tre elementi fondamentali ci sono altri macroelementi secondari come il Calcio, fondamentale per la struttura delle pareti cellulari, il Magnesio ha un ruolo fondamentale nel processo fotosintetico e nella costituzione della clorofilla, lo Zolfo è essenziale per la sintesi degli amminoacidi e il Ferro nei cloroplasti è costituente nella sintesi della clorofilla.
Altri elementi che in quantità ridotte agiscono per la costituzione degli enzimi sono Boro, Manganese, Zinco, Molibdeno e Rame.
Il piano di concimazione
Per poter stilare un piano di concimazione annuale, oltre a dover conoscere le funzioni degli elementi dobbiamo sapere quanto si nutre un terreno e mediamente nel nord Italia un terreno consuma 25 grammi di Azoto per metro quadro, 6 di Fosforo e 12 di Potassio. Queste sostanze però vanno distribuite nel momento giusto perché il terreno ha necessità diverse in base al periodo dell’anno. Per questo motivo si fanno concimazioni azotate (15-5-5 a 60 g/m2) al risveglio vegetativo, quindi a marzo e settembre e di conseguenza prima dello stress da caldo o da freddo, a maggio e novembre, si procede restituendo Potassio e Fosforo (10-6-14 a 50 g/m2) in modo da preparare i tessuti e le cellule per il riposo.
La concimazione
Un altro aspetto imprescindibile è la modalità di distribuzione del concime che deve essere diffuso sul terreno in modo uniforme e regolare. Il consiglio è di utilizzare un carrello diffusore o uno spandiconcime per evitare la formazione di aree sovradosate o sotto-dosate. Quando ci sono temperature estreme, quando i prati sono in stress e se ci sono patologie in atto non bisogna assolutamente intervenire, in quanto la concimazione potrebbe peggiorare la situazione. È importante rispettare le dosi consigliate sulla confezione del concime. Un’applicazione eccessiva può causare danni al prato e influenzare negativamente la qualità del suolo.
Seguendo attentamente queste linee guida, potrete garantire una concimazione efficace e mirata per il vostro tappeto erboso. Un prato ben nutrito non solo migliora l’aspetto estetico del giardino, ma contribuisce anche alla sua salute e longevità nel corso delle stagioni.